Enrica Perucchietti – Blog

Giornalista e scrittrice. Ciò che le TV e i media non ti dicono

Preoccupato per il futuro di Tiwtter, dopo l’acquisizione di Musk, Bill Gates ha annunciato di voler creare una squadra di fact checkers per combattere la disinformazione sui vaccini. Il filantrocapitalista ha affermato di volere che i social media diventino un luogo sicuro con “messaggi positivi” scritti da “persone di fiducia nella comunità, come i leader politici ed etnici.” Ossia, che a scrivere sui social siano solo quelli che piacciono ai padroni delle idee. E che i messaggi postati siano sempre in linea con la narrazione cara a Big Pharma e al pensiero unico.

Con il Disinformation Governance Board, una sorta di Miniver orwelliano, l’America pare riscoprire le gioie della censura per contrastare il dissenso. A capo dell’ufficio la debunker Nina Jankowicz che pare totalmente inadeguata ad accertare la verità di una notizia… Semmai, a perfetta per garantire l’infallibilità del Partito.

Nei giorni scorsi si è scoperto che tra il 29 e il 30 marzo, Wikipedia Italia ha modificato la voce della Strage di Odessa, trasformando il massacro dei russi in un “rogo” e lasciando intendere che si fosse trattato di un incidente.Dopo diverse discussioni tra gli amministratori, in seguito alle polemiche suscitate, la pagina è stata modificata nuovamente il 5 aprile, la voce è diventata “incendio”…

La furia censoria iniziata nel 2020 con l’oscuramento dei contenuti non allineati da parte dei grandi colossi della rete è diventata in questi mesi conclamata. Persino sfacciata, come se dovesse fungere da un lato come grimaldello contro coloro che osano dissentire o esprimere ancora il proprio pensiero, dall’altra come gesto intimidatorio per spingere le masse a una forma di autocensura.

Ora si sta andando ancora oltre la censura, in un clima che riecheggia la Stasi e il Miniamor orwelliano.

Improvvisati inquisitori che con altrettanto improvvisati delatori creano dossier su coloro che osano esprimere un pensiero critico o esporre le proprie ricerche (siano esse corrette o no fa parte del pluralismo e della democrazia il diritto di esprimerle) nella speranza che intervenga la psicopolizia a impedire a costoro di esprimersi liberamente.