Enrica Perucchietti – Blog

Giornalista e scrittrice. Ciò che le TV e i media non ti dicono

Ci sono dei pensatoi (i cosiddetti think tank) che si occupano di stilare dei documenti programmatici in cui “immaginano” il futuro (come il celebre Memorandum Rockefeller) oppure di simulare catastrofi o pandemie che poi si realizzano casualmente da lì a poco.
Il 17 marzo 2021, la Nuclear Threat Initiative (NTI) e la Munich Security Conference hanno “simulato” una esercitazione, immaginando un attacco localizzato di armi biologiche che genera una pandemia globale mortale per la prima volta nella nazione immaginaria di Brinia. Il virus utilizzato è quello del vaiolo delle scimmie e la data di inizio dell’attacco bioterroristico è il 15 maggio 2022…

Preoccupato per il futuro di Tiwtter, dopo l’acquisizione di Musk, Bill Gates ha annunciato di voler creare una squadra di fact checkers per combattere la disinformazione sui vaccini. Il filantrocapitalista ha affermato di volere che i social media diventino un luogo sicuro con “messaggi positivi” scritti da “persone di fiducia nella comunità, come i leader politici ed etnici.” Ossia, che a scrivere sui social siano solo quelli che piacciono ai padroni delle idee. E che i messaggi postati siano sempre in linea con la narrazione cara a Big Pharma e al pensiero unico.

Con il Disinformation Governance Board, una sorta di Miniver orwelliano, l’America pare riscoprire le gioie della censura per contrastare il dissenso. A capo dell’ufficio la debunker Nina Jankowicz che pare totalmente inadeguata ad accertare la verità di una notizia… Semmai, a perfetta per garantire l’infallibilità del Partito.

La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la maternità surrogata come reato universale, anche se commesso all’estero. Si tratta di un piccolo vasso nella battaglia per contrastare questa pratica barbarica, specchio di una forma di schiavismo moderno, in cui il corpo della donna viene equiparato a un forno e il prodotto che ne deriva (il neonato) può essere ceduto come semplice merce. Addirittura rimandato indietro se non soddisfa l’acquirente, come diversi casi di cronaca attestano.

La BBC celebra il fenomeno dei microchip sottopelle con l’intervista a Patrick Peuman, addetto alla sicurezza olandese di 37 anni che si definisce un biohacker. Peuman ha 32 chip impiantati sotto pelle, per pagare avvicinando mano al Pos, aprire le porte e fare molto altro ancora. Prima bollato come “delirio cospirazionista”, la tematica viene trattata dai media mainstream con un misto di fascino e curiosità, portando al graduale sdoganamento del biohacking.