Enrica Perucchietti – Blog

Giornalista e scrittrice. Ciò che le TV e i media non ti dicono

Dopo l’invito di Bassetti ad abbandonare il catastrofismo, un gruppo di medici scrive al governo e richiede di cessare il tono allarmistico e di misticazione della realtà con cui vengono diffuse le notizie.

 

Ieri Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Sita (Società di terapia antifettiva), è tornato a criticare i “catastrofisti” che negano l’evidenza dei fatti e sembrano ostinarsi a diffondere un clima di paura (Leggi articolo).

Già qualche giorno fa auspicava che cambiasse la narrativa terroristica con il consueto bollettino bellico dei morti:

 

Il virus sembra aver perso forza, non è più lo stesso che vedevamo due mesi fa”. (Leggi articolo)

 


Per il suo ottimismo, in questi mesi è stato subissato dagli attacchi e dagli insulti, come raccontava il 24 febbraio:

 

«Continuo a ricevere attacchi: il mio ottimismo non piace, alla gente piace chi va in televisione a dire “moriremo tutti, sarà la peste del 2020, è l’anno bisestile”». (Leggi articolo)

 

Evidentemente ad alcune persone, ai governi e ai media piace nutrirsi e diffondere il panico, anche quando questo è immotivato o, come in questa situazione, si inizia finalmente a vedere la luce in fondo il tunnel.

 

La paura è solo uno dei tanti tasselli nel processo di manipolazione sociale che il potere adotta da secoli. Si induce una crisi o la si strumentalizza per portare avanti politiche che sarebbero altrimenti impopolari ma che la percezione dello shock, indotto o reale che sia, legittima.

 

Come spiego in questo video per Radio Radio, in stato di paura, infatti, l’opinione pubblica si sente disorientata, smarrita, come il prigioniero vittima di tortura. La popolazione sotto la minaccia di pericolo o dopo un forte trauma, necessita di una guida in quanto ha “perso la bussola”, si sente paralizzata dal terrore al punto da accettare qualunque proposta o intervento venga dall’alto.

 

 

Dall’altra, in questi mesi abbiamo osservato come la quarantena abbia creato degli eserciti di haters pronti a rigurgitare odio contro coloro che non la pensano come loro. Per non parlare dei casi di patologizzazione del dissenso con tanto di TSO (Leggi articolo).

Ci sono poi i mastini del pensiero unico che si occupano di riportare all’ovile le pecore nere che osano dissentire.

La dittatura del pensiero unico si riversa nel boicottaggio mediatico e nella persecuzione on line di alcuni pensatori qualora risultino scomodi. Di certe tematiche non si deve parlare per non urtare alcune minoranze che sembrano aver preso in ostaggio il pensiero critico.

Chi si permette di farlo dovrebbe ritagliarsi una fascetta di tessuto, ricamarci l’iniziale di “E” di eretico, e cucirsela a bella vista sui vestiti. In fondo anche la stregoneria quando venne perseguitata era assimilata all’eresia.

Bassetti, però, non può essere liquidato come un “negazionista”, un “no mask” o quant’altro. Non è neppure un “non addetto ai lavori” o il rappresentante del Club della briscola (senza offesa per costoro). L’argumentum ad hominem o la fallacia del bastone non possono che rimbalzare su di lui e tornare al mittente.

Non è nemmeno il solo a pensare che si sia creato un controproducente clima di allarmismo, perché un gruppo di medici ha inviato un’istanza in autotutela al governo. (Scarica e leggi il comunicato originale in pdf).

L’istanza è stata firmata da Pasquale Mario Bacco, Antonietta Gatti, Mariano Amici, Carmela Rescigno, Fabio Milani, Maria Grazia Dondini.

Nel documento vengono smontati i “punti della narrativa allarmistica sul coronavirus” attraverso prove documentali e l’esperienza sul campo, e viene chiesto al governo di giustificare le scelte fatte sulla base delle osservazioni di “esperti” di cui, secondo gli autori dell’istanza, non si conoscono né l’autorevolezza e né l’esperienza (ci potrebbero essere “conflitti di interesse che possano in qualche maniera orientarne le scelte e le decisioni”).

Premesso che andrebbe chiarita

 

“quale percentuale della mortalità sia determinata dai deceduti per Covid-19 (solo per Covid-19) e quanto essa si discosti dalle medie ufficiali degli anni precedenti per patologie analoghe”,

 

 e che i tamponi “danno una percentuale di “falsi positivi” e “falsi negativi” , per cui possono risultare 4 “contagiati” soggetti che non lo sono”, i medici sollevano dubbi riguardo la misura che obbliga a usare le mascherine:

 

“Indossarle per ore fa male, tra i rischi l’ipercapnia e sovrainfezioni da microorganismi” (Leggi mio articolo).

 

Si critica inoltre la “regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti” e si evidenzia come sia paradossale che

 

“tutt’oggi, nonostante un quadro sanitario nettamente positivo, persista un numero impressionante di obblighi e divieti che non trova alcuna legittimazione scientifica e tantomeno giuridica”.

 

Il gruppo di medici, inoltre, richiede di cessare il tono allarmistico con cui vengono diffuse le notizie e specificano che:

 

 “il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri coronavirus stagionali: nonostante l’Oms abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 marzo, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di ‘pandemia’”.

 

Un passaggio emblematico del comunicato stampa è il seguente, in cui si domanda la governo,

 

“per quale motivo si continui ostinatamente a “minacciare” futuri, possibili scenari di inasprimento delle misure di contenimento, come se l’epidemiologia dipendesse solo dalla mancata ottemperanza di disposizioni sanitarie la cui efficacia è quantomeno dubbia: nessuna evidenza scientifica permette di affermare che in questo stadio dell’epidemia sia ancora necessario mantenere le distanze di sicurezza, usare mascherine, indossare guanti oltre a curare l’igiene delle mani”.

 

E ancora:

 

“Inoltre, chiediamo per quale motivo si sia attuata una politica del terrore ed una grave mistificazione della realtà, descrivendo il Covid come un mostro anziché una seria epidemia da affrontare con i mezzi normali della medicina e che a maggior ragione non rappresenta un pericolo nella cosiddetta “fase 2””.

 

Per approfondimenti, scarica e leggi il comunicato stampa con la lettera dei medici al governo:

 

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Per approfondimenti sulla paura e il clima di allarmismo:

 

 

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