Ne parlo da anni, ed eccolo qua: contro l’evasione si propone di tassare i movimenti in denaro contante e, in parallelo, agevolare chi usa mezzi tracciabili come carte o bancomat.
Contro l’evasione fiscale si vuole abolire il contante
L’idea che si sta diffondendo nell’opinione pubblcia è che l’evasione fiscale sia la piaga del nostro Paese e che l’unico modo per combatterla sia abolire progressivamente il contante e, di conseguenza, dire addio alla privacy.
Si vuole che ogni nostro acquisto venga monitorato da un Grande Fratello elettronico che conosca tutto di noi in tempo reale: posizione, acquisti, tendenze, ecc. L’Agenzia delle Entrate saprà presto tutto di noi e delle nostre spese.
Il modello “virtuoso” della Svezia
Seguendo il caso della “virtuosa” e progressista Svezia, potrebbero presto andare di moda anche da noi i chip sottocutanei per poter dire addio a pin, password, biglietti dei mezzi pubblici, contanti appunto, come spiegavo in Cyberuomo (Arianna Editrice).
Il Paese scandinavo, considerato tra i più virtuosi in Europa nel pagamento con carta di credito e bancomat, ha quasi abolito l’uso dei contanti: sempre più esercizi commerciali, infatti, rifiutano l’utilizzo della banconota. Secondo le stime, meno del 2% dei pagamenti avviene ancora con banconote e ciò sarebbe viene inteso come un elemento positivo da emulare nella lotta all’evasione fiscale e alla corruzione.
Il caso svedese viene visto e importato altrove come un modello da imitare per combattere l’evasione fiscale e la corruzione.
Per pagare tutto in modo elettronico, gli svedesi ricorrono a un’applicazione sul telefono o alla carta di credito. Ma la dipendenza tecnologica non si ferma qui. Si tratta solo di “cuocere per gradi” per gradi l’opinione pubblcia, spingendola, come un gregge di pecore, verso la direzione desiderata (maggior controlo e maggiore sorveglianza tecnologica). La fiducia nei mezzi tecnologici sta infatti portando anche a una nuova tendenza: il microchip sottocutaneo.
Dall’abolizione del contante al microchip
Sono diverse le aziende in tutto il mondo che stanno adottando questo stratagemma: una tra tutte proprio la svedese Epicenter. Fino a qualche anno fa l’argomento dei microchip sottocutanei era accuratamente evitato dai Media Mainstream: chi ne parlava era liquidato come un visionario. Nulla di nuovo, insomma. L’idea era che i chip fossero una bufala (come tanti altri argomenti scomodi) e che non esistesse nessun piano segreto per impiantarli nella popolazione per controllarla. Chi provava a proporre un dibattito era liquidato come un visionario.

Enrica Perucchietti, NWO. New World Order (Uno Editori)
Negli anni la tematica è tornata più volte alla ribalta, venendo sempre tacciata come l’emblema delle paranoie cospirazioniste. Io già ne parlavo ampiamente in NWO. New World Order. L’altra faccia di Obama (Uno Editori), documentando numerosi casi e i progetti tenuti segreti alle masse.
Oggi il mercato dei chip dermali è realtà e ne parlano sempre più spesso − il più delle volte con entusiasmo − anche quei Media che prima deridevano o ignoravano la tematica, inculcando nell’opinione pubblica l’idea che tutto ciò sia “utile” e di tendenza.
Il chipping è un’operazione veloce che avviene in pochi minuti in anestesia locale. Una volta inserito sottopelle, il chip rimane invisibile a occhio nudo e può essere utilizzato per aprire le porte, fare caffè o fotocopie in azienda, pagare il biglietto del treno, ecc. Possiamo immaginare come il controllo già capillare e pervasivo nella nostra società (pensiamo a telecamere, satelliti e ai cellulari che permettono di rintracciare chiunque ovunque si trovi) sarebbe completo in caso di chipping di tutta la popolazione: ognuno di noi sarebbe un “uomo di vetro”, trasparente, sotto costante sorveglianza. Lo sguardo elettronico del Governo ci seguirebbe in ogni attimo della nostra esistenza. È evidente che per controllare la popolazione (e limitarne la privacy) si sta agevolando il pagamento in contanti e dall’altra si sta rendendo utile, “smart” e “alla moda” il chip sottocutaneo, spingendo così la popolazione a “correre” a farselo impiantare volontariamente per comodità. Questa modalità è infatti più efficace dell’imposizione. L’imposizione, la costrizione o le modalità segrete hanno infatti scarso successo e poca presa sulla popolazione.
Enrica Perucchietti